Chi siamo

L’Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti, che oggi conta più di 700 aderenti, nasce a Napoli nel 1578 facendo propria l’ispirazione della confraternita romana, fondata da Filippo Neri, dalla quale mutua il nome e la principale finalità: offrire accoglienza e ristoro ai pellegrini.

Le origini:
il Duca Fabrizio Pignatelli e il sarto Bernardo Giovino.

Fabrizio Pignatelli, illustre membro della Compagnia dei Cavalieri di San Giovanni e Baglivo di Sant’Eufemia, tornato a Napoli per motivi di salute, decide di consacrare la sua vita alla realizzazione di un’opera di carità e tal fine, nell’anno 1564, “diede principio presso le Mura nuove della città ad una chiesa sotto il titolo della Natività di Nostra Signora Maria sempre Vergine per ivi appresso fondar un Ospedale per Albergo de Pellegrini”, da edificarsi su un terreno di sua proprietà alle spalle della porta Reale dello Spirito Santo.

Papa Gregorio XIII, il 13 dicembre 1574, emana una bolla pontificia, detta “Graziosa”, nella quale approva la costruzione della Chiesa e di una “casa ospitale” per i pellegrini, sotto il titolo di S. Maria Mater Domini, e concede a don Fabrizio, e ai suoi eredi, ampi privilegi. Fabrizio Pignatelli muore il 7 settembre 1577, prima di poter dare inizio all’edificazione della casa ospitale, e nomina suo erede universale chi condurrà a termine l’opera.

Il 15 agosto 1578 l’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini, costituita da sei artigiani, tra i quali spicca la figura di un sarto, Bernardo Giovino, apre le porte all’ospitalità, accogliendo due pellegrini francesi presso il monastero di Sant’Arcangelo a Bajano. La nuova istituzione dà buona prova di sé, rapidamente cresce il numero dei confratelli e degli ospiti e viene perciò identificata quale erede di don Fabrizio dagli esecutori testamentari; Papa Boncompagni approva con la bolla detta “Rigorosa”: è il 7 marzo 1582.

Questa duplice origine, aristocratica e popolare, porta con sé conseguenze rilevanti fino al presente: nell’Arciconfraternita dei Pellegrini, superando ogni barriera sociale – cosa straordinaria nei secoli passati e non del tutto scontata nel nostro – si ritrovano rappresentanti di tutte le componenti sociali della città, accomunati dall’aspirazione di offrire conforto ed accoglienza ai più poveri.

Il legame speciale con il Papa, membro di diritto della Confraternita, è testimoniato dalla tradizionale “offerta del saio rosso”, l’abito del servizio ai poveri, che il 15.03.2017 è stata accolta da Papa Francesco in S. Pietro.

Il primato della Carità

L’Arciconfraternita dei Pellegrini oggi conta più di 700 aderenti di ogni età e condizione sociale. Nasce a Napoli nel 1578, per iniziativa di un gruppo di artigiani che, ispirati della confraternita romana fondata da San Filippo Neri, da questa mutuano il nome e la principale finalità statutaria: offrire accoglienza e ristoro ai pellegrini che, privi di ogni mezzo, facevano tappa nella città. Fedele allo spirito delle origini, al mutare delle domande di solidarietà che giungono dai più poveri di tempo in tempo, questa comunità fraterna ha saputo trasformarsi per rinnovare le forme del suo impegno.

L’attenzione, posta inizialmente alle misere condizioni e alla precaria salute dei pellegrini, si estende ben presto a coloro che definiremmo oggi “senza dimora”, la moltitudine di persone alla ricerca di un tetto e di un pasto che affollano la popolosa Napoli in età moderna. Alla prima “casa ospitale” per i pellegrini si affianca subito un “convalescenziario”, per dare ristoro e cure adeguate ai malati e consentire loro una permanenza più lunga in un luogo protetto.

All’inizio dell’Ottocento, quando le condizioni dei pellegrini sono divenute oramai simili a quelle dei comuni viaggiatori, la confraternita decide di convertire la casa di accoglienza in moderno ospedale sanitario, aperto a tutti e, soprattutto, gratuitamente ai poveri.

Un violento bombardamento colpì l’ospedale nel 1943 e il reparto di pronto soccorso venne temporaneamente ospitato nella chiesa della Santissima Trinità.

Nel 1970 l’ospedale è assorbito dal sistema sanitario pubblico e l’Arciconfraternita, riconosciuta Ente di Culto con Decreto del Presidente della Repubblica del 25 febbraio 1970, si pone alla ricerca di nuovi terreni nei quali praticare la solidarietà cristiana e promuovere la crescita culturale e spirituale della comunità cittadina.

Oggi l’adesione dei confratelli ai principi ispiratori dell’Arciconfraternita si concretizza nell’impegno personale e professionale gratuito per la promozione e la realizzazione di attività ed iniziative di natura caritative, religiosa e culturale. La tradizionale attenzione riservata alla salute dei poveri trova concreta espressione nell’attività del Poliambulatorio “Bernardo Giovino”, centro di eccellenza non convenzionato che ha sede nel centro antico di Napoli, nel quale si praticano tariffe popolari e si offrono prestazioni sanitarie gratuite ai poveri.

Per rispondere alla domanda di futuro che viene dai più abbandonati tra i piccoli è sorto nel popolare rione “Pignasecca” dove l’Arciconfraternita ha sede, il Centro Socio Educativo per minori “Fabrizio Pignatelli”, frequentato da bambini e ragazzi in età scolare che provengono da contesti familiari e ambientali problematici.

Il Giardino degli Scalzi è uno spazio verde rigenerato e recuperato all’uso sociale dall’Arciconfraternita dei Pellegrini, in collaborazione con associazioni di volontariato: spazio di incontro, gioco e orto sociale aperto tutto l’anno. Qui si svolge anche il campo estivo diurno con i bambini del rione “Pignasecca”.

Accanto a queste forme organizzate di servizio ai poveri si pone il sostegno economico diretto, praticato con discrezione, a vantaggio di quanti sopportano più degli altri il peso dell’attuale crisi economica. Le risorse necessarie a dare vita a queste attività sono attinte dai sacri monti, le quote di adesione alla confraternita versate annualmente dagli aderenti.

 

La strada della Pace è il Dialogo: l’accoglienza antidoto alla cultura dello scarto.

La testimonianza della Carità, vocazione primaria dell’Arciconfraternita, ha anche una dimensione culturale. Le parole di Papa Francesco “La strada della Pace è il Dialogo” hanno ispirato, e dato il titolo, a cicli annuali di incontri dedicati a temi di grande rilevanza religiosa, civile ed etica giunti quest’anno all’ottava edizione.

Si è parlato di povertà sanitaria, sfida educativa, cultura dello scarto, difesa dell’ambiente, contrasto alle mafie, carità politica, Santi della Carità, donazione degli organi, diritto alla salute, memoria della Shoà, immigrazione e tratta delle donne, etica e informazione, encicliche “Laudato sì” e “Fratelli tutti”, minoranze cristiane in terra d’Islam, storia e missione delle arciconfraternite, volontariato.

1° gennaio 2024 Concerto di Capodanno, con l’Orchestra di Napoli dei Pellegrini, eseguito e diretto da Fabrizio Von Arx

Tra gli autorevoli partecipanti che hanno offerto in questi anni significativi contributi alla riflessione figurano: S. B. Patriarca Pierbattista Pizzaballa (all’epoca Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme), Rav Shmuel Riccardo Di Segni Rabbino Capo di Roma, Mons. Domenico Pompili, Mons. Vicenzo Paglia, prof. Paolo Grossi Presidente della Corte Costituzionale, prof. Giorgio Lattanzi Presidente della Corte Costituzionale, avv. Francesca Di Maolo Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, prof. Francesco Paolo Casavola Presidente emerito della Corte Costituzionale, Piero Damosso  Caporedattore di Uno Mattina, Federico Cafiero de Raho – Procuratore Nazionale Antimafia, Isaia Sales  Docente di Storia delle mafie presso Università Suor Orsola Benincasa, Gigi Di Fiore Giornalista de “Il Mattino”, Natale Gaspare De’ Santo ordinario emerito di nefrologia, Reginald Green  papà del piccolo Nicholas, Carlo Borgomeo, Ernesto Albanese fondator dell’associazione l’Atra Napoli, Paola Grimaldi presidente della Fondazione Grimaldi Onlus, Massimo Milone Direttore di RAI Vaticano, Suor Rita Giarretta  “Casa Rut” Caserta, Blessing Okoedion Scrittrice e testimone della tratta (Nigeria).

Rav Shmuel Riccardo Di Segni, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, firma il libro degli ospiti illustri dell’Arciconfraternita in occasione dell’incontro pubblico “La Memoria fondamento della Pace”.

 

L’espressione artistica contribuisce alla promozione sociale e culturale della città. Negli ultimi anni si sono moltiplicate i cori e le orchestre che coinvolgono in un percorso educativo giovani e meno giovani.

L’Arciconfraternita sostiene queste iniziative coinvolgendo nelle sue manifestazioni: “Nuova Orchestra Scarlatti Juniores”, Coro Polifonico “Luna Nova”, Coro Polifonico dell’Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”, Società Polifonica della Pietrasanta, Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, il Coro della Citta di Napoli, I Sancarlini, i cori delle università della Campania.