FACCIAMO PRESTO! I giovani e lo sport al tempo dell’emergenza, 16 dicembre, ore 15

COMITATO LO SPORT PER NAPOLI

Dopo l’evento del 5 maggio 2023 è ripartita una discussione su temi del diritto vivente che possano contribuire alla diffusione delle tematiche connesse al mondo dello sport come quello degli impianti sportivi a Napoli e nella regione. Tante iniziative sono state messe in campo, in particolare sul fronte del nuoto, grazie all’infaticabile opera di alcune nostre eccellenze del mondo dello sport, come l’olimpionico Paolo Trapanese ed altri illustri colleghi e professori universitari.
A distanza di un anno da quell’evento, in data 15 aprile c.a., si è costituito il “Comitato Lo Sport per Napoli” del quale, tra gli altri, fanno parte, oltre all’avvocato Lucio Giacomardo, l’Arciconfraternita dei Pellegrini, l’associazione L’altra Napoli con Antonio Lucidi, la Fondazione Fare Chiesa e Città con Don Adolfo Russo, Asso.gio.ca. con Gianfranco Wurzburger, Carlo Palmieri, vice presidente dell’Unione industriali ed esponente di spicco di Milleculure, associazione sportiva attiva nel sociale.
Il Comitato di recente si è allargato ad altre personalità e Amici impegnati nella società civile, nelle professioni e nella ricerca scientifica, a partire da Mario Del Verme, esponente delle Scholas occurrentes, la Fondazione di Papa Francesco impegnata nelle attività educative, dal magistrato Giuseppe Visone, dal notaio Roberto Dante Cogliandro, dal costituzionalista  Francesco Bocchini, dal già citato avvocato Paolo Trapanese ed altre importanti figure professionali.

Nelle more di questa organizzazione, però, come spesso accade, è scoppiata l’emergenza.

Quindi non è più possibile agire con i tempi ordinari, ma occorre uno sforzo straordinario ed urgente da parte di tutti per lavorare nel tessuto sociale e, in particolare, nel mondo giovanile.
Accanto alla fase repressiva, purtroppo necessaria e di cui non finiremo mai di ringraziare le forze dell’Ordine e gli organi dello Stato preposti a ciò, occorre accelerare la fase di prevenzione dei fenomeni di criminalità giovanile.
Mondo della scuola, federazioni sportive, mondo delle comunicazioni, Chiesa e ‘network’ delle parrocchie, psicologi, mondo dell’impresa, giuristi, economisti…tutti, siamo chiamati a fare la nostra parte ed a farla…presto!

Non c’è tempo.

E l’incontro di oggi vuole essere un grido di allarme, parafrasando quell’urlo che si levò dalla prima pagina de IL MATTINO, diretto dal grande Angrisani, all’indomani del tragico terremoto del 1980.
Siamo di fronte ad una nuova emergenza.

E il compito è arduo perché prevenzione culturale ed emergenza sono un ossimoro, due concetti antitetici. La prevenzione culturale dovrebbe essere quella “rivoluzione lenta e silenziosa” (teorizzata da Inglehart), ma qui si trova a fare i conti con un’emergenza che vede una gioventù sempre più armata di coltelli e pistole inseguire ideali creati da questa o quella piattaforma social….
Il tutto condito da famiglie distratte da altre necessità e spesso preda di una disperazione profonda, da un sistema scolastico che cerca di fare la propria parte, da una Chiesa fatta di grandi Anime che tentano di portare un messaggio a chi non vuole ascoltare…
Allora, lo sport come leva per distogliere i ragazzi da questa realtà, per ridare loro una spensieratezza forse sconosciuta…per ristrutturare i caratteri.
Lo sport sviluppa la dimensione sociale dell’essere, insegna a giocare con gli altri, a dare priorità al bene comune e non a sé stesso, ad “incanalare” una competitività sana in percorsi giusti.
Il Comitato si ripromette di mettere in contatto tra loro i tanti mondi sopra citati per dare organicità alle tante associazioni già esistenti sul territorio, alle tante figure meravigliose di uomini e donne, laici o religiosi, che cercano già di fare la loro parte per promuovere una riflessione sullo sport nel solco di quello che il Cardinale Battaglia ha definito il Patto Educativo per Napoli.
Oggi parliamo di questo e di come questo Comitato vuole essere parte attiva del Patto, in una logica di sussidiarietà ponendosi come interlocutore delle Istituzioni, al fianco delle Istituzioni, su questo tema.
Per fare cose concrete, Napoli deve uscire anche da quella convinzione che “c’è sempre qualcun altro che lo farà”.

Non è così.
Ognuno deve fare la sua parte, senza aspettare. Riscopriamo l’anima, forte, di questa città e non aspettiamo più….
Le Istituzioni ci seguiranno.

Il lavoro deve essere profondo ed articolato, ma partire dallo sport non è banale perchè è un “territorio dei giovani”, un luogo in cui parliamo la stessa lingua.
Oggi, in quest’incontro, avremo tante esperienze a confronto: brevi interventi che descriveranno quanto è stato fatto sul nostro territorio, ma soprattutto quanto c’è ancora da fare per ricreare un tessuto sociale più sano. Il tutto introdotto dal primo intervento affidato al costituzionalista Francesco Bocchini che, nei suoi scritti ha teorizzato, tra l’altro, un nuovo spazio pubblico per la sussidiarietà.

Da Napoli parte oggi una nuova forma di sussidiarietà.

D’altronde, più di 60 anni fa, il 20 gennaio 1961, un giovane presidente degli Stati Uniti d’America, John Fitzgerald Kennedy, nel suo discorso di insediamento, ebbe a dire: “Ask not what your country can do for you – ask what you can do for your country.” (Chiediti non quello che il tuo Paese può fare per te, chiediti quello che tu puoi fare per il tuo Paese”).

Chiediamocelo, ma facciamo presto!

 

Paolo Del Vecchio

Presidente del Comitato Lo Sport per Napoli